Una delle condizioni che cerco sempre di rispettare è quella dell'uso di materiali poveri. Mi colpiscono molto i panni gonfiati dal vento, i legni contorti portati a riva dal mare, le parti di macchinari in disuso, i sassi attraversati da venature...
Li scelgo in base al verificarsi di un evento significativo o alla suggestione che mi deriva dal momento e dal luogo in cui mi trovo.
Materiali poveri, poi. Cosa vuol dire poveri?
I materiali hanno tutti una loro dignità: povero, ricco, riciclato, recuperato... sono aggettivi senza molto senso. La loro funzione è quella di sostenere il concetto primario dell’opera di cui sono chiamati a far parte o che mi hanno suggerito, essi stessi, di realizzare.”