Dietro  /  Avanti

   Sono nato a Boviso Masciago (Mi) nel 1945 da genitori meridionali, ma ben presto ci trasferimmo a Napoli, dove conseguii il diploma di perito nucleare. Successivamente mi iscrissi anche alla facoltà di Fisica Nucleare, ma poi la contemporanea assunzione della cattedra di Educazione Tecnica nella scuola Statale e la necessità di collaborare nell’azienda paterna, mi impedirono di completare gli studi.

   Il mio rapporto con l'arte ha origini "antiche". Ricordo che già da piccolo restavo affascinato dalle esercitazioni di disegno che gli studenti di Architettura tenevano per strada, e cercavo di imitarne la tecnica, riproducendo anche io le facciate dei principali monumenti.
   È stato però solo nel 1990 che ho iniziato a cimentarmi con la scultura, partendo da un frammento di tufo ricavato per caso. Fu durante la ristrutturazione di un rudere dal quale avremmo ricavato il nuovo ufficio per l'azienda paterna: nel buttare a terra la muratura in tufo fui attratto in modo particolare da una di quelle pietre.

   Così cominciai a sgrossarla avvicinandola sempre più all'immagine che in qualche maniera già vedevo, suggestionato dalla forma, dalla

superficie. Nel 2000 ho dato vita alla galleria d’Arte Contemporanea Spazio-darmon nella quale hanno esposto, per ben otto edizioni, artisti affermati, giovani dell’Accademia di Belle Arti, e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. L’incontro degli artisti in erba con quelli affermati ha innescato processi cognitivi e informativi esaltanti per entrambi richiamando altresì un pubblico sempre più interessato.

   Col Critico d’Arte prof. Rosario Pinto, ho fondato il “Comitato del 14 Luglio 2002”, pubblicando una lettera-manifesto firmata da sessanta artisti e critici, per l’elitaria vicenda del “Metrò dell’Arte” a Napoli.
   Ho cercato di contenere la mia partecipazione alle mostre d'arte contemporanea, sia come autore, sia come fruitore, per contaminare il meno possibile il mio universo cognitivo e cercare un modo "personale" di esprimerlo, attraverso le tecniche e i tempi che mi sembrano istintivamente più opportuni. Non mi interessano i discorsi commerciali, le produzioni in serie... Il mio è un rapporto di tipo "privatistico" con l'arte.